Sci freeride nel mitico Canyon della Marmolada

Una giornata memorabile.
Gita stupenda, compagnia eccezionale, sole che spacca e neve da urlo.
La Marmolada a mio parere offre il meglio di sè a fine stagione. Ad aprile avvengono sempre copiose nevicate e la neve che è caduta durante la stagione offre una base perfetta per trovare pendii innevati in condizioni idilliache fino al passo Fedaia.
La regina delle Dolomiti è il top per chi vuole fare scialpinismo/freeride in questa zona.
Siccome il passo era chiuso per un’evidente slavina lungo la strada abbiamo deciso di salire lungo la pista da sci (dal Rifugio P.so Fedaia) con le pelli fino a Punta Rocca e poi combinare il rientro al parcheggio con la risalita dei ” bidoni”  e la discesa parziale cosidetta ” In fra i Sass”.

Il leggendario Canyon della Marmolada. Sci freeride in Dolomiti.

LA SALITA

Per chi non è fosse mai stato in Marmolada Punta Rocca è il tradizionale arrivo invernale della funivia che parte da Malga Ciapela. Ad inizio e fine stagione però gli scialpinisti sfruttano la pista potenzialmente battuta (salvo nevicate pre e post stagione sciistica…) per risalire fino ai 3250m di una delle cime di questo gruppo. Il dislivello è di circa 1200m ed io, che prediligo la discesa alla salita, impiego circa 3 ore per arrivare in vetta.
Ogni volta poi è sempre la stessa storia. C’è un tratto critico che sono gli ultimi 300m di dislivello dove ogni volta si arranca a salire. Sarà la quota, sarà che il percorso si impenna, sarà che si cammina ormai da ore ma questo pezzo ogni volta mi sfianca. Consiglio quindi di mangiare qualcosina di leggero dopo 2 ore di attività ( all’altezza del Rif. Serauta) e salire con un ritmo cardiaco non troppo sostenuto per non arrivare in questa sezione con il fiato corto.
Punta Rocca, nelle giornate soleggiate, garantisce un panorama eccezionale. Se si sale sulla cima appena alla destra della funivia si può godere una visuale maestosa a 360° fino ai lontani ghiacciai dell’Austria.

 

LA DISCESA – Il Canyon

Da Punta Rocca si possono prendere sostanzialmente 3 linee principali; la pista battuta da sci (per una sicurezza elevata in condizioni nivo/meteorologiche avverse…), il pendio spesso tracciato a sinistra della pista che punta verso il Sas de les Undesc o la discesa sul bellissimo pendio a sinistra in direzione del Rifugio Pian dei Fiacconi. Io preferisco quest’ultima opzione. Il terreno è spesso meno tracciato, più continuo e divertente.
Per raggiungere il canyon bisogna seguire quest’ultima direzione e tenere sempre la sinistra passando sotto all’ ampia lingua di neve che scende da Punta Penia. In tarda stagione è possibile notare dall’alto le tracce di chi è sceso direttamente dall’arrivo dei bidoni di Pian dei Fiacconi. Consiglio di tenersi alti sopra il Rifugio e di scegliere i pendii continui e scenografici che passano al di sotto della ” Schena de Mul”.
L’imbocco del canyon non è molto visibile se non si conosce bene la zona o non ci sono evidenti tracce di altri passaggi. Questa struttura calcarea della lunghezza di circa 300m è molto caratteristica e non conosco formazioni simili in Dolomiti. Vale quindi la pena andare a scoprire questo percorso.
E’ uno stretto imbuto tra due lembi di roccia e attraversarlo in compagnia è uno spasso. Un posto perfetto per fare degli scatti fotografici o dei video inusuali.
All’uscita del canyon si deve prendere come riferimento il blocco di roccia “Col di Bousc”. Si deve scendere proprio sotto di esso per poi fare un traverso che porterà verso gli impianti di risalita nei pressi Rif.Seg.Marmolada. Attenzione ad evitare di fare questo itinerario in caso il pericolo valanghe sia elevato. Il traverso è potenzialmente molto pericoloso ed in alcuni tratti esposto. Se non si è certi delle condizioni, meglio evitare di fare questa gita.

LA DISCESA – In fra in Sas

Le stesse considerazioni valgono per il riento al parcheggio del Rif. Passo Fedaia dal Rif. Pian dei Fiacconi. Dal momento che ci sono una serie di traversi potenzialmente pericolosi è bene sincerarsi delle condizioni dei pendii prima di percorrerli.
L’alternativa è quella di fare a piedi la stradina che costeggia il lago di Fedaia fino al versante orientale del passo.
Se si sceglie di combinare la discesa da Punta Rocca lungo il canyon alla discesa ” In fra i Sas” bisogna risalire con i bidoni sino al Pian dei Fiacconi. Bere una doverosa birra grande in Rifugio, rifocillarsi, prendere un pò di sole e poi scendere a fianco del Sas de le Doudesc. Alla fine del Sas si traversa a destra in direzione del Sas de le Undesc. C’è spazio per qualche esaltante curva se il terreno è vergine.
Si scende sino alla base del Sas de le Undesc e si continua il traverso fino a raggiungere la fine della stradina che raggiunge il Passo Fedaia.

Questa gita mista di scialpinismo/ Sci freeride è quanto di meglio si possa fare in Dolomiti. Se ci sono le condizioni vale la pena godersi queste perle delle nostre montagne.
Che la powder sia con voi! Il canyoning con gli sci vi attende…

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