Discesa in kayak del Koritnica

Un fiume che fa gola…

Imbarco in kayak fiume Koritnica

Caratteristiche tecniche Koritnica

Difficoltà: WW III/IV

Lunghezza: 8, 6 km fino a Čezsoča

Dislivello: 63m

Tempo previsto: da 1 a 2 ore

Sbarco: prevedere un mezzo per il rientro all’imbarco

Periodo migliore: dopo abbondanti pioggie

Giudizio: Un fiume significativo con alcuni tratti tecnici adatto ai kayakers con una buona padronanza della propria barca. Necessita di un livello d’acqua superiore ai 10 metri cubi. Il recupero dei kayak o dell’attrezzatura può essere, in alcuni tratti, laborioso. Attenzione ai bagni per l’impatto con le roccie sul letto del fiume.

Descrizione della discesa in kayak del fiume Koritnica in Slovenia

Imbarco: Dai pressi di Trdnjava Kluže a Čezsoča

Un fiume di livelloda affrontare nei periodi in cui c’è un volume d’acqua elevato (nel nostro caso 13,5 m³/s). Il Koritnica è un affluente del Soca e si presta infatti ad essere percorso quando quest’ultimo è alto a causa delle pioggie. Con un livello superiore ai 10 m³/s si rende idoneo alla discesa. Altrimenti il rischio è di grattugiare il fondo del kayak sulle rocce del letto del fiume. Il Koritnica si distingue per un’emozionante gola iniziale, un incantevole tratto immerso nella lussureggiante vegetazione, e da una consistente rapida finale.

Attenzione: guarda il livello del Koritnica sull‘idrometro prima di partire!

Come arrivare al punto d’imbarco del Koritnica

Da Bocec si seguono le indicazioni per Kranjska Gora. Dopo qualche chilometro si arriva nei pressi di un bivio (cimitero/sacrario militare). Al posto di prendere la strada per la Val Trenta/Kranjska Gora si prosegue dritti fino a che si può scorgere sul lato destro della carreggiata la segnaletica tipica degli imbarchi sui fiumi di quest’area della Slovenia. Da qui si scende per una decina di minuti per un sentiero abbastanza scosceso fino alla spiaggetta sulla riva del fiume Koritnica.

Discesa in kayak Koritnica

Parola d’ordine: ” rispettare l’ordine di discesa!”

Elvis l’aveva chiamata…”occhio che le caz…te si fanno sempre all’inizio”. Aveva ragione! E questa volta l’ho combinata grossa io…

Da dove si comincia…dal visionare l’ingresso in gola. Si tratta di un passaggio di IV grado ed è sempre consigliabile dare un occhio al percorso per vedere i potenziali pericoli. E’ possibile farlo seguendo il sentiero sulla destra orografica del fiume. Mentre Elvis e Matteo son scesi a valutare il tratto io sono rimasto con altri kayakers ungheresi per organizzare la discesa insieme in modo da ridurre i rischi. Al rientro mi sono limitato a partire secondo l’ordine che c’eravamo assegnati. Primo Matteo che aveva già fatto la discesa, secondo Elvis ed in chiusura io. Ci infiliamo nei nostri rispettivi kayak e partiamo. Subito si comincia a manovrare per portarsi sul lato sinistro del fiume. Ci sono alcuni massi affioranti ben visibili da aggirare ed altri semi sommersi che è difficile notare con l’acqua resa torbida dalle pioggie.

Operazione gola profonda

Matteo c’aveva riferito della presenza di una morta proprio prima dell’ingresso della gola. Io c’arrivo come un missile dal momento che ho dovuto schivare una roccia appena prima. Sbaglio i tempi, vedo che lo spazio è risicato e finisco con lo sbattere contro i miei amici. Con un livello d’acqua elevato la morta non tiene molto. Matteo è costretto a scendere dopo l’urto. Io provo a restare in morta ma non riesco a pagaiare. Così decido di partire commettendo l’errore di non osservare la sequenza con cui si sarebbe dovuti scendere. Elvis che si trova accanto a me ed era intenzionato a partire, per non urtarmi, offre la pancia alla corrente che lo gira. Da qui in poi per lui sarà un brutto bagno tra il profondo silenzio di quando è immerso sott’acqua ed il fragore esterno delle gole. Mi accorgo di averlo indotto all’errore e lo vedo scendere dietro di me. La gola è stupenda ma non ho la calma necessaria per godermela. Bisogna recuperare Elvis e la sua attrezzatura. Elvis viene intanto sbatacchiato tra una parete e l’altra della stretta gola. All’uscita, il fiume continua dritto per dritto con una certa potenza. Elvis va a sbattere contro una grande roccia in posizione di sicurezza e viene presto sbalzato in corrente. Con un po di fatica e tante dannazioni riesce a raggiungere la riva. Il suo pollice ha preso un bel trauma e si sta gonfiando. Io e Matteo intanto cerchiamo faticosamente di mettere in salvo il kayak. Ci riusciremo solo dopo 200/300 metri. Elvis sarà costretto a raggiungerci a nuoto.

Pollicione ed il tratto intermedio

Il dito comincia a dare fastidio. Elvis teme di esserselo rotto e lo mette a bagno nell’acqua gelata in modo che non si crei un grosso edema. Poiché non ci sono facili uscite dal fiume si decide di proseguire con un ritmo veloce evitando di fare esercizi. Questo tratto intermedio non presenta grosse difficoltà bisogna zig zagare per evitare di tanto in tanto qualche massone. Dopo un po Elvis riprende confidenza e ci rassicura sullo stato del suo pollice. L’acqua scorre veloce sotto di noi ma eccetto qualche curvone facilmente anticipabile e qualche roccia non ci sono ostacoli impegnativi.

In prossimità di un ponte il letto del fiume si restringe e si crea una bella sequenza di onde. Le fronde degli alberi si chiudono sopra le nostre teste e ci sovrastano mentre il muschio ricopre le pareti accanto di un verde intenso. E’ un tratto molto suggestivo e piacevole.

La rapida finale

Si lascia questa bellezza naturalistica e si prosegue la facile discesa schivando i sassi affioranti che di volta in volta ci si parano davanti. L’unica insidia è un piccolo salto con un ritorno poco potente da prendere sulla sinistra orografica. Poi si arriva in prossimità di una passerella di legno ed in vista di un caseggiato. Si sentono i rumori di una rapida imminente. C’è tutto lo spazio per manovrare e rimanere sulla lingua principale. Il Koritnica qui si immette nel Soca apportando il suo contributo in termini di volume d’acqua.

Noi scendiamo tranquilli fino a Čezsoča (Prijon center) dove abbiamo lasciato l’auto grazie all’appoggio dei nostri compagni di gita ungheresi.

Commenti finali white water kayaking Koritnica

 

Il Koritnica è un fiume imperdibile che però si fa attendere. Bisogna trovare il momento giusto per potersi godere questa gita e le sue bellezze naturalistiche. Anche se non ci sono, al momento, rischi oggettivi di rilievo (sifoni, nicchie, buchi…) è consigliabile avere un adeguata confidenza col kayak ed un eskimo pronto per evitare spiacevoli bagni tra le rocce o recuperi difficoltosi dell’attrezzatura. Anche questo fiume va inserito nelle to do list di ogni kayaker di medio livello.